
Terremoto: la filiera del legno crea opportunità di lavoro sul territorio, secondo Realacci di Symbola
Nel cuore dell’Appennino centrale, un territorio segnato dal terremoto del 2016-2017, si sta delineando una nuova opportunità di rinascita economica e sociale. Durante un incontro con la stampa presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, ha evidenziato il potenziale della filiera del legno per generare posti di lavoro e stabilità territoriale.
Realacci ha sottolineato come l’utilizzo del legno non solo crei un circuito economico virtuoso, ma contribuisca anche alla salvaguardia dell’ambiente. “Utilizzare il legno significa creare una filiera che produce molti posti di lavoro sul territorio”, ha dichiarato, evidenziando l’importanza di una gestione attenta delle risorse forestali. I boschi, se curati e coltivati, non solo generano occupazione, ma svolgono anche un ruolo fondamentale nella stabilità del terreno. Le aree boschive trascurate possono diventare fonte di instabilità idrogeologica, aumentando il rischio di frane e alluvioni.
L’importanza dell’assorbimento di CO2
In questo contesto, Realacci ha messo in evidenza un aspetto poco considerato della gestione forestale: l’assorbimento della CO2. Le foreste sono essenziali per il contrasto ai cambiamenti climatici, fungendo da veri e propri serbatoi di carbonio. “Utilizzare il legno significa anche combattere i mutamenti climatici assorbendo CO2”, ha affermato, sottolineando come la sostenibilità ambientale e la crescita economica possano andare di pari passo.
Iniziative per la ricostruzione
L’incontro ha anche posto l’accento sulle iniziative adottate per incentivare l’utilizzo del legno nell’edilizia, in particolare nel progetto di ricostruzione del cratere sismico. Qui si sta realizzando il cantiere edile più grande d’Europa, un’opportunità straordinaria per dare nuova vita a un territorio duramente colpito. Tra le misure presentate, spicca l’ordinanza varata dal commissario straordinario Guido Castelli, che si propone di facilitare e accelerare la ricostruzione, offrendo incentivi specifici per l’impiego del legno.
Realacci ha puntualizzato i vantaggi di questa ordinanza, che:
- Facilita la ricostruzione.
- Accelera i tempi di intervento.
- Rende più forte la ricostruzione attraverso l’incentivo all’uso del legno.
Grazie a questa politica, è possibile non solo generare occupazione e stimolare l’economia locale, ma anche garantire un approccio ecologico alla ricostruzione, che non dimentica l’importanza della sostenibilità.
Valorizzazione delle risorse locali
L’Italia ha una tradizione secolare nella lavorazione del legno e nell’arredamento. Con una forte vocazione per l’export, l’Italia è il terzo esportatore al mondo di legno per l’arredo, ma importa quasi tutto il legno che consuma. “È il momento di tornare alle buone pratiche del passato”, ha concluso Realacci, lanciando un appello alla valorizzazione delle risorse locali e alla promozione di una filiera corta che possa ridurre la dipendenza dalle importazioni.
La filiera del legno non è solo un’opportunità economica, ma rappresenta anche un modo per ricostruire legami sociali e comunitari in un territorio colpito dalle calamità naturali. La gestione sostenibile delle foreste e l’innovazione nel settore dell’edilizia possono contribuire a creare un futuro migliore per le comunità colpite dal sisma.
Inoltre, la cooperazione tra istituzioni, imprenditori e comunità locali sarà cruciale per il successo di queste iniziative. Il sostegno a misure che incoraggiano l’uso del legno in edilizia potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella percezione del settore forestale, trasformandolo da un semplice bene naturale a un pilastro dell’economia circolare.
Le potenzialità del legno vanno oltre la mera applicazione edilizia. Il legno rappresenta una risorsa rinnovabile che, se utilizzata responsabilmente, può contribuire a creare un’economia più resiliente e rispettosa dell’ambiente. La sfida per il futuro sarà integrare queste pratiche in un modello di sviluppo che consideri anche le esigenze economiche, ecologiche e sociali.
In conclusione, la filiera del legno si propone come una risposta concreta e innovativa alle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla necessità di ricostruzione post-sismica. La visione di Ermete Realacci ci invita a riflettere su come sfruttare al meglio le risorse naturali del nostro paese, promuovendo un’idea di sviluppo che sia realmente sostenibile e inclusiva.