Spettacolo

Stella sì, ma Lolita non più

L’attrice debutta a teatro, in Aggiungi un posto a tavola. Promette di far dimenticare l’immagine sdolcinata de L’ultimo Bacio, ma confessa: “mi tremano le gambe”…

Lolita con Muccino, figlia ribelle con Salvatores, ragazzaccia solare con Garinei. Martina Stella , la bambina cresciuta a pane e latte al cinema, ha ora deciso di svezzarsi col crudo sapore del teatro. Sì, ma non con un copione qualunque, ma con una commedia musicale che negli anni Settanta ha macinato più di 700 repliche nel mondo.

Di cosa stiamo parlando? Di Aggiungi un posto a tavola la commedia culto di Garinei e Giovannini resa celebre negli anni da Johnny Dorelli e che da martedì 17 sarà sulle tavole del teatro Nazionale per restarci quasi tre mesi.

Martina, insieme a te ci saranno Giulio Scarpati, Enzo Garinei, Max Giusti e Chiara Noschese. Preoccupata per il debutto?
Sono angosciata, terrorizzata, mi tremano le ginocchia. Ma ormai sono in ballo, speriamo bene.

Chi te l’ha fatto fare?
Avevo voglia di rischiare, di uscire dal tormentone della lolita bambina. Sono bersagliata da copioni sempre uguali, era arrivata l’ora di buttarsi. Spero soltanto di non cadere e di farmi male.

Chi ti ha cercata per il ruolo di Clementina?
E’ stato Garinei in persona. Gli sono piaciuta ne L’ultimo Bacio e ora eccomi qui, umilmente.

Come è stato il passaggio dal cinema al teatro?
Abbastanza traumatico. Mi sono messa a studiare canto, ballo, ho cercato di strapparmi di bocca il dialetto fiorentino, ho dovuto cambiare atteggiamento, capire che il primo piano non serve a nulla, ma che è tutta una questione di come ti poni in scena.

Che rapporto hai con Muccino? Ti dà consigli?
Non siamo grandi amici; a lui devo la mia fortuna, tutta la mia vita. Ma il nostro rapporto è finito con L’ultimo Bacio. Siamo due professionisti che si salutano cordialmente.

Cinema, tivù…cosa vedremo nei prossimi mesi?
Mi vedrete in Rai in una fiction prodotta dall’Italia e dall’America che ripercorre le gesta di Ottaviano Augusto. Per il cinema e la tivù sto valutando parecchie offerte, ma ora vediamo come va a teatro.

La porta del teatro resta sempre aperta?
Sì, se non me la sbattono in faccia dopo questa esperienza.

Ma cosa dobbiamo aspettarci?
Nulla, scherzo, ho solo tanta paura e un pizzico di scaramanzia.

Teatro Nazionale. Fino al 16 febbraio
Inizio ore 20.45. Biglietti a 40,50, 34 e 24 euro
Prenotazioni allo 02.48007700.

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Redazione