Salvini avverte: il debito serve solo se le aziende italiane prosperano, non per arricchire Germania e Francia
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso chiaramente la sua posizione durante la fiera LetExpo, dedicata alla logistica e al trasporto, che si svolge a Verona. In un periodo di crescente preoccupazione per la sicurezza e il riarmo in Europa, Salvini ha manifestato il suo dissenso riguardo all’idea di un debito comune per finanziare l’acquisto di armi, sottolineando che ogni spesa deve essere orientata a favorire le aziende italiane.
Secondo Salvini, l’idea di dover spendere 850 miliardi per riarmare l’Europa è irrealizzabile, poiché tali fondi non esistono. Il ministro ha affermato: “Se devo fare debito pubblico italiano, lo faccio solo e soltanto se posso far lavorare aziende italiane, non per comprare in Germania o Francia”. Questa posizione riflette un sentimento crescente tra i politici italiani, che vedono la necessità di proteggere l’industria nazionale in un contesto geopolitico sempre più complesso.
La questione del riarmo è diventata centrale nel dibattito politico europeo, specialmente alla luce dell’invasione russa dell’Ucraina e delle conseguenti tensioni tra le nazioni europee e le potenze globali. Salvini ha chiarito che prima di impegnarsi a riarmare l’Europa, la priorità deve essere quella di rafforzare l’Italia:
Queste dichiarazioni evidenziano non solo il suo impegno per la sicurezza nazionale, ma anche la sua volontà di sostenere l’industria nazionale, creando posti di lavoro e promuovendo l’economia locale.
Un’altra critica mossa da Salvini riguarda le politiche economiche dell’Unione Europea. Lamentando l’assenza di un approccio unitario e vantaggioso per tutti gli Stati membri, ha affermato che l’Unione sta agendo più per gli interessi di nazioni come Germania e Francia piuttosto che per quelli italiani. “Non è Trump a imporre i dazi più pesanti sulle industrie italiane ed europee, ma Bruxelles”, ha dichiarato, evidenziando le difficoltà che le imprese italiane affrontano a causa di normative e tassazioni che considera eccessive.
In un momento in cui la diplomazia internazionale è cruciale, Salvini ha espresso la sua speranza che gli Stati Uniti, sotto la guida di Donald Trump, possano facilitare un dialogo tra Zelensky e Putin. Ha anche messo in evidenza l’importanza di un’Italia che si proponga come intermediaria tra gli Stati Uniti e l’Occidente, contribuendo a una risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina.
Salvini ha parlato di una proposta di pace fiscale che permetterebbe allo Stato di incassare i debiti attraverso un saldo e stralcio, con pagamenti in 120 rate senza interessi. Questo progetto, secondo il ministro, rappresenterebbe una soluzione vantaggiosa sia per le imprese che per i cittadini, consentendo loro di continuare a lavorare e ripagare i debiti accumulati.
In merito a infrastrutture e trasporti, il ministro ha fornito dati significativi: attualmente, sulla rete ferroviaria nazionale viaggiano in media 10 mila treni, con 1200 cantieri aperti, un record storico per l’Italia. Ha sottolineato che, nonostante il numero elevato di treni puntuali, è più facile per i media concentrarsi su quelli che arrivano in ritardo, evidenziando una certa ingiustizia nella percezione pubblica riguardo al servizio ferroviario.
Infine, Salvini ha assicurato che si sta lavorando attivamente per completare la nomina dei presidenti delle autorità portuali, un processo che avverrà in tempi brevi e che mira a garantire che le scelte siano fatte sulla base della professionalità e non su criteri politici.
La partecipazione di Salvini a LetExpo ha messo in luce non solo le sue posizioni su temi cruciali come la sicurezza nazionale e il sostegno all’industria italiana, ma anche la sua visione di un’Italia più attiva e protagonista nel contesto europeo e internazionale. Le sue affermazioni, che riflettono un approccio pragmatico e diretto, sono destinate a suscitare dibattiti e discussioni sul futuro dell’Italia nel panorama geopolitico attuale.