
Rugby: gli Azzurri cedono il match all'Irlanda tra colpi di testa e sorprese
La partita di rugby tra Italia e Irlanda, disputata allo stadio Olimpico di Roma, è stata un incontro che rimarrà nella memoria non solo per il punteggio finale di 22 a 17 a favore degli ospiti, ma anche per gli episodi che hanno caratterizzato la sfida, trasformando l’incontro in un vero e proprio calvario per gli Azzurri. L’ultima giornata del Sei Nazioni 2025 ha visto l’Italia affrontare un avversario agguerrito; tuttavia, le scelte discutibili e la mancanza di disciplina hanno pesato come macigni sul destino della squadra di casa.
Inizio promettente ma problemi in arrivo
La partita è iniziata con il piede giusto per l’Italia, che ha sbloccato il punteggio già all’11’ grazie a una meta di Monty Ioane. L’ala italiana ha ricevuto un passaggio da Menoncello, rompendo ben tre placcaggi per schiacciare l’ovale in meta. La trasformazione di Allan ha portato il punteggio sul 7-0, creando un’illusoria sensazione di controllo del gioco. Tuttavia, già al 23′, l’Irlanda ha pareggiato con una meta di Keenan, seguita dalla trasformazione di Crowley, portando il punteggio sul 7-7. Gli Azzurri hanno mostrato una buona tenuta in campo, ma i problemi disciplinari erano già in agguato.
Un errore fatale
Quando il primo tempo ha iniziato a volgere al termine, un episodio chiave è avvenuto al 38′, cambiando le sorti del match. Michele Lamaro, capitano della squadra, ha commesso un fallo sciocco, facendo cadere intenzionalmente la palla dalle mani del mediano di mischia irlandese Gibson-Park. L’intervento ha costretto l’arbitro a estrarre un cartellino giallo, lasciando l’Italia in inferiorità numerica per i successivi dieci minuti. Questo errore si è rivelato fatale, poiché negli ultimi due minuti della prima frazione l’Irlanda ha approfittato della situazione, segnando una meta con Sheehan e chiudendo il primo tempo in vantaggio 12-10.
La ripresa e la resa dei conti
Con l’inizio del secondo tempo, l’Italia si è trovata in una situazione precaria, in 14 e sotto di 2 punti. La ripresa ha visto l’Irlanda allungare il punteggio al 46′ con un’altra meta di Sheehan, portando il risultato a 17-10. La situazione di inferiorità numerica per gli Azzurri è ulteriormente peggiorata al 50′, quando Ross Vincent è stato ammonito con un cartellino giallo per un placcaggio pericoloso, e successivamente il suo fallo è stato rivalutato, portando a un cartellino rosso. Questo ha costretto l’Italia a giocare con un uomo in meno per ben 10 minuti, aumentando la pressione sugli Azzurri.
Nonostante i problemi, l’Italia ha mostrato carattere. Al 58′, Sheehan ha segnato la sua terza meta, portando il punteggio sul 22-10. Tuttavia, gli Azzurri non si sono arresi e sono riusciti a rispondere al 63′ con una meta di Varney, che ha schiacciato l’ovale dopo un calcio di Capuozzo. Con la trasformazione di Allan, il punteggio è tornato a 17-22, mantenendo vive le speranze italiane.
Conclusioni e prospettive future
L’ultimo colpo di scena è arrivato a due minuti dalla fine, quando Nicotera, entrato per rinforzare la mischia, ha commesso un fallo gratuito colpendo un avversario al volto in un raggruppamento. L’episodio ha portato a un altro cartellino rosso per l’azzurro, chiudendo in modo drammatico una partita già segnata da decisioni discutibili. L’Irlanda ha così mantenuto il punteggio fino al triplice fischio, conquistando una vittoria cruciale.
Se da un lato l’Italia ha dimostrato di avere potenzialità in attacco, con buone prestazioni individuali come quella di Menoncello, dall’altro il disastroso bilancio disciplinare ha compromesso ogni possibilità di vittoria. La precisione al piede di Allan, che ha messo a segno tre calci su tre, e il dinamismo mostrato in alcune fasi di gioco non sono bastati a mascherare le lacune in difesa e le scelte infelici.
In sintesi, la partita ha messo in evidenza la necessità per gli Azzurri di lavorare sulla disciplina e sulla gestione della pressione in momenti cruciali. L’attenzione ora si sposta verso le prossime sfide, dove l’Italia dovrà dimostrare di aver appreso dai propri errori e di essere pronta a risalire la china nel panorama del rugby europeo.