Ricominciare da zero a 53 anni: la mia nuova vita a Edimburgo

Claudio, un uomo originario di Treviso, ha vissuto un percorso di vita che potrebbe sembrare un racconto di resilienza. Oggi ha 62 anni, ma a 53 ha preso una decisione audace: trasferirsi in Scozia, precisamente a Edimburgo, lasciando alle spalle un’Italia che, in quegli anni, non sembrava in grado di offrirgli le opportunità che cercava. La sua storia è un esempio di come, anche dopo momenti difficili, sia possibile ricominciare da capo e trovare una nuova strada.

Claudio racconta la sua esperienza con un tono di determinazione. “Voglio condividere la mia storia perché mi sono trasferito a un’età in cui le persone di solito non pensano di farlo. Il messaggio che desidero trasmettere è chiaro: non è mai troppo tardi“. Spesso, l’immagine di chi emigra è associata a giovani neolaureati in cerca di nuove avventure. Tuttavia, Claudio ha dovuto affrontare una serie di eventi sfortunati che lo hanno portato a riconsiderare il suo futuro.

Un cambiamento necessario

Nel 2007, lavorava con partita IVA e la sua vita professionale ha subito un duro colpo quando la ditta per cui lavorava ha chiuso. La crisi economica che ha colpito l’Italia in quegli anni ha reso la ricerca di un nuovo lavoro estremamente difficile, costringendolo a accettare impieghi sottopagati. A complicare ulteriormente la situazione, la sua vita personale ha subito una battuta d’arresto: il matrimonio è finito e nel 2013 si è trovato a vivere da un amico, senza una vera prospettiva per il futuro. “Ho vissuto due anni davvero complessi. Ero in una situazione in cui non riuscivo nemmeno a permettermi un gelato con i miei figli”, racconta con sincerità.

Dopo aver riflettuto a lungo, la decisione di trasferirsi all’estero è sembrata l’unica soluzione possibile. “Sapevo di avere una buona padronanza dell’inglese e ho pensato: ‘Proviamo, cosa ho da perdere?'”. La scelta della Scozia è stata influenzata dagli amici, che lo hanno incoraggiato a non puntare su Londra, ormai troppo costosa.

Un nuovo inizio in Scozia

“La mia avventura è iniziata un venerdì, quando ho inviato un curriculum. Il lunedì successivo ho ricevuto una risposta per un colloquio”, ricorda Claudio, sottolineando la differenza di approccio rispetto all’Italia. Nonostante un primo colloquio andato male, la sua determinazione lo ha portato a lasciare il curriculum in diversi negozi. Così ha trovato lavoro come commesso in un negozio di abbigliamento.

Tuttavia, la vita non è stata facile nemmeno in Scozia. Nel 2020, la pandemia di Covid-19 ha colpito duramente il settore commerciale, e Claudio si è ritrovato di nuovo disoccupato. Ma non si è dato per vinto: ha deciso di orientarsi verso il settore dell’assistenza, un campo in cui ha trovato una nuova opportunità. “Ho iniziato a lavorare come Operatore socio-sanitario e, poco dopo, ho conseguito il diploma di support worker”, racconta orgoglioso.

Oggi, dopo cinque anni di lavoro in questo campo, Claudio è diventato manager della struttura dove lavora. “Non guadagno una fortuna, ma il mio stipendio è buono e riesco a mandare soldi a casa”, afferma. La sua vita a Edimburgo è segnata da un equilibrio tra lavoro e vita personale, e Claudio esprime apprezzamento per i servizi pubblici ben funzionanti e per la cordialità della gente locale. “Ho trovato una comunità accogliente e aperta, che non giudica la vita privata degli altri”, dice.

Adattamento e nuove esperienze

Claudio ha dovuto adattarsi a un nuovo stile di vita, lontano da alcune abitudini italiane. “Non sono mai stato un amante dei pub, e qui la cultura di andare a bere birra il sabato sera è molto forte”, ammette. Preferisce trascorrere il tempo a casa, suonando il piano o esplorando i paesaggi scozzesi. Riguardo alla cucina, si è organizzato per continuare a mangiare piatti italiani, nonostante gli scozzesi prediligano spesso il cibo da asporto.

Un aspetto importante della sua nuova vita è la sicurezza che ha trovato a Edimburgo. “Ci sono molti problemi, come la tossicodipendenza, ma personalmente non ho mai avuto esperienze negative”, osserva. Claudio sente che il sistema legale scozzese sia più protettivo rispetto a quello italiano, specialmente in termini di discriminazione.

La riflessione finale di Claudio è profonda: “Se avessi avuto un lavoro dignitoso in Italia, forse non avrei mai pensato di partire. Ma ora, se mi dicessero di tornare, non tornerei. Qui ho trovato un modo di vivere che mi soddisfa”. La sua esperienza è una testimonianza che, nonostante le difficoltà, il coraggio di ricominciare può portare a risultati inaspettati.

Simone Bonelli

Giornalista e appassionato di sport, Simone Bonelli è un narratore instancabile che riesce a catturare l'essenza di ogni argomento che affronta. Con un background che spazia dal calcio al basket, dalla tecnologia alla cultura pop, Simone combina la sua passione per lo sport con una visione ampia e articolata del mondo. Sempre alla ricerca di nuove storie da raccontare, Simone esplora le intersezioni tra sport, società e cultura, portando ai lettori un punto di vista fresco e stimolante. Che si tratti di un'intervista a un atleta, di un'analisi di una grande partita o di un approfondimento su tendenze emergenti, Simone è sempre pronto a sorprendere con contenuti originali e ben documentati. Con un amore per la scrittura che brilla in ogni suo pezzo, invita i lettori a unirsi a lui in un viaggio attraverso il mondo dello sport e oltre.

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