Economia

Reddito basso? La casa te la paga lo Stato: approvato il beneficio per il 2025

Con l’approvazione della Manovra 2025, il Governo italiano ha introdotto importanti novità in materia di bonus edilizi.

La fiducia espressa dalla Camera dei Deputati, con 211 voti favorevoli e 117 contrari, segna un passo significativo nel percorso di ristrutturazione e efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano. In questo articolo, esploreremo nel dettaglio le principali modifiche e novità introdotte dalla Manovra, con particolare attenzione ai bonus ristrutturazione, ecobonus, sismabonus e bonus elettrodomestici.

Il bonus ristrutturazione, che consente di detrarre le spese per il recupero del patrimonio edilizio, verrà prorogato con aliquote differenziate per le abitazioni principali e non. Nel 2025, per la prima casa, l’aliquota rimarrà al 50% con un tetto di spesa fissato a 96.000 euro. A partire dal 2026, l’aliquota scenderà al 36% per gli interventi effettuati sia sulla prima casa che sulle seconde case.

Per le abitazioni non principali, l’aliquota di detrazione sarà anch’essa del 36% nel 2025, scendendo ulteriormente al 30% nel 2026 e 2027. È interessante notare che, dal 2028 al 2033, l’aliquota sarà fissa al 30%, ma il tetto di spesa si ridurrà a 48.000 euro. Questa evoluzione delle aliquote ha lo scopo di incentivare i lavori di ristrutturazione, mantenendo un occhio di riguardo per le famiglie con un reddito superiore a 75.000 euro, per le quali il calcolo delle spese detraibili terrà conto della situazione familiare.

Ecobonus 2025: efficienza energetica al centro

L’ecobonus, dedicato agli interventi di efficientamento energetico, presenta nel 2025 un’aliquota fissa del 50% per le prime case, mentre per le abitazioni non principali e gli immobili non residenziali l’aliquota scenderà al 36%. Le aliquote sono destinate a decrescere ulteriormente nel 2026 e 2027, passando al 36% per le prime case e al 30% per le altre tipologie di immobili. Anche per l’ecobonus, si applicherà il nuovo tetto di spesa legato al reddito.

Questa iniziativa si inserisce nel contesto di una crescente attenzione verso la sostenibilità e l’efficienza energetica, in linea con le direttive europee. Con l’obiettivo di promuovere l’uso di tecnologie rinnovabili, il Governo ha deciso di escludere dal bonus gli interventi per la sostituzione di caldaie a gas a partire dal 2025. In questo modo, si spera di incentivare l’adozione di impianti di riscaldamento ibridi, che combinano diverse fonti di energia.

Tra le novità della Manovra 2025 c’è la proroga del bonus mobili, che permetterà di detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici, con un tetto di spesa fissato a 5.000 euro. Questo bonus si applica solo dopo aver effettuato lavori di ristrutturazione, rendendolo uno strumento utile per chi desidera rinnovare la propria abitazione.

I bonus da richiedere (www.ilnuovo.it)

In aggiunta, è stato introdotto un nuovo bonus elettrodomestici che prevede un contributo del 30% per l’acquisto di grandi elettrodomestici ecoefficienti prodotti in Europa, a condizione che vengano sostituiti apparecchi meno performanti. Questo bonus prevede un tetto di 100 euro per ogni elettrodomestico, che sale a 200 euro per i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 25.000 euro. Per accedere a questo incentivo, è necessario anche smaltire i vecchi elettrodomestici in modo corretto, promuovendo così anche la sostenibilità ambientale.

Il sismabonus, dedicato alla messa in sicurezza antisismica degli edifici, sarà prorogato fino al 2027, con aliquote differenziate. Nel 2025, l’aliquota sarà del 50% per le prime case e del 36% per le altre abitazioni e immobili non residenziali. A partire dal 2026, queste aliquote scenderanno a 36% e 30% rispettivamente. È importante notare che anche qui, come per gli altri bonus, vi sarà un tetto di spesa legato al reddito.

In aggiunta, il sismabonus acquisti, che offre vantaggi per chi acquista immobili antisismici, manterrà aliquote simili fino al 2027, sottolineando l’importanza della sicurezza strutturale in aree a rischio sismico.

Published by
Roberto Arciola