Occupazione in crescita: a gennaio l’Istat registra 145mila nuovi posti di lavoro

L’analisi del mercato del lavoro in Italia all’inizio del 2025 offre segnali di ottimismo, come evidenziato dai dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). A gennaio, il numero degli occupati è aumentato di 145.000 unità, corrispondendo a una crescita dello 0,6% rispetto al mese precedente. Questo aumento non solo arricchisce il numero totale di occupati, ma è accompagnato da un calo della disoccupazione e degli inattivi, suggerendo una ripresa più ampia e significativa.

Tasso di disoccupazione e occupazione

Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3%, con una diminuzione di 0,1 punti rispetto al mese precedente. Questo dato è particolarmente importante in un contesto economico globale in continua evoluzione e rappresenta un segnale positivo per la stabilità e la crescita dell’occupazione in Italia. Nonostante ciò, è fondamentale notare che non tutte le fasce d’età stanno beneficiando di questa crescita. In particolare, il gruppo dei 35-49enni ha registrato una diminuzione del numero di occupati, un trend che merita attenzione.

Il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,8%, con un aumento di 0,4 punti. Questo valore indica una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, coinvolgendo uomini, donne, lavoratori autonomi e dipendenti. Tuttavia, la crescita non è uniforme tra le diverse fasce d’età, con una leggera flessione tra i 35-49enni, suggerendo la necessità di politiche mirate per sostenere questa categoria.

Diminuzione della ricerca di lavoro

Un dato interessante è la diminuzione delle persone in cerca di lavoro, che ha registrato un calo dello 0,6%, pari a 9.000 unità. Questo calo interessa principalmente gli uomini e tutte le classi d’età, eccetto i 25-34enni, dove si osserva un aumento del numero di disoccupati. Tra le donne, il numero di disoccupate rimane stabile, il che potrebbe indicare una maggiore resilienza o una dinamica di partecipazione diversa nel mercato del lavoro.

In termini di inattività, il numero di persone che non cercano attivamente lavoro è sceso dell’1,2%, corrispondente a 146.000 unità. Questo calo ha coinvolto entrambi i generi, nonché i giovani sotto i 35 anni e le persone di almeno 50 anni. Tuttavia, è importante notare che vi è un incremento tra i 35-49enni, un dato che potrebbe suggerire la necessità di riflessioni su come attrarre e mantenere questa fascia d’età nel mercato del lavoro.

Analisi trimestrale e confronto annuale

Analizzando i dati su base trimestrale, confrontando il periodo di novembre 2024-gennaio 2025 con quello precedente (agosto-ottobre 2024), si osserva un incremento di 85.000 occupati, corrispondente a un aumento dello 0,4%. Questo trend di crescita dell’occupazione è associato a un aumento delle persone in cerca di lavoro (+1,4%, pari a 22.000 unità) e a una diminuzione degli inattivi (-0,8%, pari a –99.000 unità). Questi dati mostrano che, nonostante le sfide, il mercato del lavoro sembra essere in fase di ripresa.

Un confronto con gennaio 2024 evidenzia un aumento significativo degli occupati, superiore al 2,2% (+513.000 unità). Questo incremento ha coinvolto uomini, donne, giovani tra i 25 e i 34 anni e persone con almeno 50 anni. Tuttavia, è preoccupante notare che per i 15-24enni e i 35-49enni si registra una diminuzione, un segnale che potrebbe indicare sfide specifiche per queste categorie.

L’Istat ha sottolineato che il numero totale di occupati a gennaio 2025 ha raggiunto i 24,222 milioni, un dato che include una crescita dei dipendenti permanenti, saliti a 16 milioni 447.000, dei dipendenti a termine (2 milioni 663.000) e degli autonomi (5 milioni 111.000). Questa diversificazione nella tipologia di occupazione è fondamentale per comprendere le dinamiche del mercato del lavoro italiano.

In particolare, la crescita osservata rispetto a gennaio 2024 è principalmente il risultato dell’aumento dei dipendenti permanenti (+702.000) e degli autonomi (+41.000). In contrapposizione, si è registrato un calo dei dipendenti a termine (-230.000), il che potrebbe suggerire una transizione verso forme di occupazione più stabili e durature.

Questi dati e tendenze non possono essere considerati isolati, ma devono essere inseriti in un contesto più ampio di politiche economiche e sociali che mirano a sostenere la crescita e a garantire un mercato del lavoro equo e inclusivo. L’analisi delle dinamiche occupazionali è fondamentale per pianificare interventi mirati che possano rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Vera Gabani

Con un background accademico in Economia e anni di esperienza nel settore, Vera Gabani porta una prospettiva unica e informata al blog "ilnuovo". La sua passione per l’analisi dei trend economici e delle politiche pubbliche si riflette nei suoi articoli, che combinano rigore analitico e chiarezza espositiva. Vera è convinta che una comprensione profonda dell’economia sia fondamentale per affrontare le sfide contemporanee e per promuovere un dibattito informato. Nel suo tempo libero, ama esplorare le ultime novità nel mondo della tecnologia e del sostenibile, cercando sempre di connettere i punti tra l'economia e il benessere sociale. Con una penna affilata e uno sguardo critico, Vera si impegna a rendere l'economia accessibile a tutti, trasformando dati complessi in storie avvincenti e significative.

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