Lavoro e innovazione: come l’IA e le nuove tecnologie stanno cambiando le nostre vite

Nel contesto attuale, caratterizzato da un’evoluzione tecnologica incessante, l’Intelligenza Artificiale (IA) e le nuove tecnologie stanno apportando cambiamenti significativi alla vita quotidiana, all’economia e all’organizzazione sociale a livello globale. Vincenzo Caridi, Capo del dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha recentemente sottolineato queste trasformazioni in un intervento pubblicato su ‘Formiche’.

Crescita e stabilità nel mercato del lavoro

Caridi evidenzia come, nonostante le sfide strutturali che il mercato del lavoro italiano continua ad affrontare, ci siano anche segnali di crescita e stabilità. Secondo i dati forniti, nel dicembre 2024 il numero di occupati è aumentato dell’1,2%, corrispondente a 274mila unità in più rispetto al dicembre 2023. Questo incremento significativo coinvolge principalmente uomini e donne di almeno 35 anni, rivelando una maggiore stabilità nel mercato del lavoro per questa fascia demografica. Il tasso di occupazione complessivo ha raggiunto il 62,3%, con una crescita sostenuta dai contratti a tempo indeterminato, che hanno registrato un aumento di 687mila unità nell’ultimo anno.

Le problematiche persistenti

Questo trend positivo non deve però nascondere le problematiche che affliggono il mercato del lavoro. Caridi segnala che, rispetto al mese precedente, si è registrata una stabilità sostanziale nel numero di occupati, con un leggero calo di 4mila unità, che ha colpito principalmente le donne e i lavoratori con contratti a termine e autonomi. Inoltre, l’aumento dei disoccupati (+88mila, pari al 5,8%) e la contestuale riduzione degli inattivi (-58mila) indicano un dinamismo maggiore nella ricerca di lavoro, con individui precedentemente inattivi che tornano a cercare opportunità occupazionali.

Tuttavia, la situazione dei giovani è preoccupante: si è registrato un calo dell’occupazione giovanile di 115mila unità tra i 15-24enni su base annua. Questo dato mette in evidenza la necessità di interventi mirati per favorire l’inserimento stabile dei giovani nel mondo del lavoro, un aspetto cruciale per il futuro del mercato occupazionale italiano.

Investire nel futuro del lavoro

Caridi sottolinea come la crescita degli occupati permanenti rappresenti un chiaro segnale dell’efficacia delle politiche volte a incentivare la stabilità lavorativa. Per mantenere questa traiettoria di crescita, è fondamentale:

  1. Rafforzare le misure di formazione continua.
  2. Sostenere l’occupazione, con un focus particolare su giovani e donne.
  3. Affrontare criticità significative, come il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni, che si attesta al 33,5%.

La difficoltà di reperire competenze adeguate è un altro fattore critico; il 47,8% delle figure professionali richieste risulta di difficile reperibilità. Questo ostacola la piena valorizzazione del capitale umano, in particolare per donne e giovani.

Per affrontare queste sfide, il Ministero del Lavoro sta adottando un approccio integrato e basato sui dati, che prevede lo sviluppo di tre strumenti fondamentali: l’Osservatorio IA, il Fascicolo sociale e lavorativo e il Sistema informativo per il lavoro e la sicurezza sociale (SIISL). L’integrazione di questi strumenti permetterà di identificare con precisione il divario tra domanda e offerta di lavoro, orientando le proposte formative e guidando ogni cittadino verso il percorso più idoneo per migliorare la propria posizione lavorativa.

Un’innovazione significativa è rappresentata dall’utilizzo dell’IA per orientare i cittadini verso percorsi formativi e lavorativi adatti alle loro competenze e aspirazioni. Il Ministero sta sviluppando un sistema di coach virtuale, che offrirà supporto personalizzato a chi cerca lavoro o desidera migliorare la propria posizione.

Le politiche attive per affrontare il problema della disoccupazione femminile e giovanile, come il Bonus Donne, il Bonus Giovani, il Bonus Zona Economica Speciale (ZES) e il Bonus Autoimpiego, sono strumenti concreti che, in sinergia con la certificazione delle competenze e le nuove regole di finanziamento per i corsi di formazione, possono innescare un circolo virtuoso di crescita professionale e sviluppo economico.

L’attenzione alle esigenze delle imprese, unita all’inclusione sociale, costituisce il fulcro di un sistema finalmente pronto a raccogliere le sfide di un mercato del lavoro in rapida evoluzione, dove l’innovazione tecnologica gioca un ruolo centrale.

Vera Gabani

Con un background accademico in Economia e anni di esperienza nel settore, Vera Gabani porta una prospettiva unica e informata al blog "ilnuovo". La sua passione per l’analisi dei trend economici e delle politiche pubbliche si riflette nei suoi articoli, che combinano rigore analitico e chiarezza espositiva. Vera è convinta che una comprensione profonda dell’economia sia fondamentale per affrontare le sfide contemporanee e per promuovere un dibattito informato. Nel suo tempo libero, ama esplorare le ultime novità nel mondo della tecnologia e del sostenibile, cercando sempre di connettere i punti tra l'economia e il benessere sociale. Con una penna affilata e uno sguardo critico, Vera si impegna a rendere l'economia accessibile a tutti, trasformando dati complessi in storie avvincenti e significative.

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