Economia

L’Abi lancia l’allarme: “Nel 2002 crescita più lenta”

La debolezza della domanda interna unita alla congiuntura internazionale potrebbero portare a una crescita del Pil inferiore al 2%. L’Associazione bancaria italiana però promuove Finanziaria e scudo fiscale.

La crescita dell’economia italiana è messa a rischio da una dinamica debole della domanda, sia quella estera, quindi legata allo scenario internazionale, che quella interna. E’ il senso dell’analisi delle banche italiane sulle prospettive per il 2002, anno in cui il tasso di crescita del Pil potrebbe risultare inferiore alle attese: “In questi giorni – ha spiegato Maurizio Sella, presidente dell’Abi, nell’audizione sulla Finanziaria davanti alle Commissioni di Camera e Senato – gli uffici studi di un ampio gruppo di banche italiane, coadiuvate dall’Abi, stanno riformulando le proprie valutazioni circa le prospettive di breve termine dell’economia italiana ed internazionale. Secondo le prime indicazioni che emergono da tale esercizio, nel 2002 il tasso di crescita del nostro Paese potrebbe risultare inferiore al 2%. Il pessimismo discende non soltanto dalle componenti estere della domanda – ha aggiunto Sella – ma anche dalla più depressa dinamica della domanda interna”.

Il presidente dell’Associazione bancaria italiana al contrario, ha parlato di indicazioni positive sul fronte dei prezzi al consumo: “Il tasso medio dell’inflazione dovrebbe essere pari al 2,8% nel 2001 e intorno al valore programmato di 1,7% nel 2002”. L’Abi giudica positivamente la manovra di bilancio 2002. Sella ha definito “adeguata” la Finanziaria presentata dal Governo. La manovra di bilancio esprime, ha detto Sella, “in maniera adeguata la duplice esigenza di fronte alla quale si trova oggi il nostro Paese e tutti i Paesi appartenenti all’Unione monetaria europea: orientare la politica fiscale in maniera tale da sostenere la domanda interna e lo sviluppo economico senza fuoriuscire dal sentiero che dovrà condurre – ha proseguito il presidente dell’Abi – al definitivo risanamento dei bilanci pubblici con l’azzeramento del deficit o leggeri avanzi”.

Maurizio Sella ha aggiunto, rispondendo a una domanda del senatore Antonio Pizzinato, che la manovra è “adeguata” anche alla luce degli ultimi eventi internazionali, benché il clima di incertezza renda “veramente difficile” qualunque previsione. Soprattutto dopo l’inizio della guerra del 7 ottobre e le minacce di attacchi batteriologici, che si riflettono pesantemente sul comportamento dei consumatori. “Se dovessi dire che cosa si può fare di più – ha cobcluso il presidente dell’Abi – suggerirei di incrementare rapidamente l’attuazione delle opere pubbliche, perché il Paese ha molto bisogno delle infrastrutture”. Apprezzamento infine, da Sella, per lo “scudo fiscale” che il governo varerà per favorire il rientro dei capitali.

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Redazione