
La testimonianza shock della mamma di Saman Abbas: Una variabile impazzita nel processo
Oggi, la Corte d’Appello di Bologna ha vissuto un evento di grande importanza e carico di tensione: la prima apparizione in aula di Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas. Questa giovane di soli 18 anni è stata tragicamente uccisa il primo maggio 2021 a Novellara, un comune del Reggiano, in un caso che ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sul tema dell’onore e della violenza domestica all’interno di alcune comunità immigrate.
Nazia Shaheen è entrata in aula con un atteggiamento visibilmente provato: schiena curva, volto coperto da un velo e una mascherina che le copriva gran parte del viso. Il suo sguardo, fisso sul pavimento, ha testimoniato la gravità della situazione e il dolore che la circonda. La sua presenza è particolarmente rilevante, poiché la donna è stata condannata all’ergastolo insieme al marito, Shabbar Abbas, per il coinvolgimento nell’omicidio della figlia.
il caso di saman abbas
Il caso di Saman Abbas ha attirato l’attenzione non solo per la brutalità del delitto, ma anche per le dinamiche familiari e culturali che lo hanno caratterizzato. Saman è stata descritta da amici e sostenitori come una giovane determinata a vivere la propria vita secondo le proprie scelte, sfidando le tradizioni familiari che la volevano sottomessa. La sua morte ha messo in luce le problematiche legate ai crimini d’onore, un tema ancora molto delicato e controverso in Italia e in altre società.
Nazia Shaheen, dopo la condanna in primo grado, è fuggita in Pakistan, dove ha vissuto da latitante fino al suo rientro in Italia nell’agosto 2023. La Corte d’Appello ora è chiamata a rivalutare le evidenze e le testimonianze presentate durante il processo. Le dichiarazioni della madre di Saman potrebbero risultare determinanti per la ricostruzione di quanto accaduto quella tragica notte, quando Saman è stata uccisa. Questa nuova fase del processo è descritta dagli avvocati come una “variabile impazzita”, un elemento inaspettato che potrebbe cambiare le sorti del procedimento.
la presenza di nazia shaheen in aula
Oltre a Nazia, in aula erano presenti anche altri imputati: il padre di Saman, Shabbar Abbas, lo zio Danish Hasnain, già condannato a 14 anni, e i due cugini, Nomanulhaq Nomanulhaq e Ijaz Ikram, che sono stati assolti in primo grado. La Corte d’Appello sta esaminando i ricorsi presentati sia dalla Procura, che chiede la condanna di tutti gli imputati per omicidio in concorso con l’applicazione delle aggravanti della premeditazione e dei motivi futili o abietti, sia dalle difese di Shabbar Abbas e Danish Hasnain.
Prima dell’inizio dell’udienza, l’avvocato di Danish Hasnain, Liborio Cataliotti, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel cortile del palazzo di giustizia. Ha sottolineato l’ambiguità della posizione del suo assistito, che ha presentato appello per chiedere l’assoluzione, ma è anche soggetto all’appello della Procura. Cataliotti ha affermato: “La vera novità è la presenza in aula di Nazia, che non avendo partecipato al dibattimento di primo grado, può portare elementi dirompenti e nuovi al processo”. Queste parole evidenziano l’importanza della testimonianza della madre, la quale, nonostante il suo passato di latitanza, potrebbe ora decidere di rompere il silenzio.
un momento cruciale per la giustizia
L’udienza odierna segna un momento cruciale non solo per il processo, ma anche per il riconoscimento delle dinamiche familiari e culturali che hanno contribuito a questa tragedia. La comunità, così come l’opinione pubblica, attende con ansia di conoscere le verità che potrebbero emergere. La presenza di Nazia Shaheen in aula porta con sé un carico emotivo e una potenziale apertura verso una maggiore comprensione di un caso che ha sollevato interrogativi profondi sull’identità, il rispetto e i diritti delle donne, in particolare all’interno di contesti in cui l’onore familiare è spesso considerato sopra ogni cosa.
Mentre il processo prosegue, si pone un interrogativo fondamentale: quali verità verranno rivelate e come influenzeranno la percezione collettiva di un fenomeno che, purtroppo, continua a verificarsi in molte società? La figura di Nazia, ora in aula, potrebbe rappresentare un punto di svolta, non solo per la giustizia di Saman, ma anche per molte altre donne che vivono in situazioni simili.