Silvio Berlusconi annuncia: “Presenterò i nomi dei ministri del governo nei giorni precedenti alle elezioni”. E assicura già che lo staff sarà di prim’ordine. Poi lancia un siluro Rutelli, “maschera della sinistra”.
“Sto lavorando a una squadra da Coppa dei Campioni”. Silvio Berlusconi rilancia il suo programma e attacca il centrosinistra . Il leader della Casa delle libertà divide il pomeriggio tra la registrazione de “Il fatto” di Enzo Biagi e una tavola rotonda in cui il giornalista Bruno Vespa presenta il suo ultimo libro, “Scontro finale”. Alla fine ne esce una summa del Berlusconi pensiero: dal suo futuro governo al fisco, dalla giustizia alla sicurezza, da Rutelli a D’Antoni, passando per i suoi alleati e gli odiati avversari di sempre, i dirigenti di quello che chiama il Pci, Pds, Ds. Senza dimenticare le riforme, per cui chiede un’assemblea costituente. Il tutto sintetizzato in una promessa: quella di realizzare “la rivoluzione copernicana dello Stato”. Per il Cavaliere quella della prossima primavera non sarà una tornata elettorale come tutte le altre, ma una vera e propria “scelta di campo, uno scontro decisivo tra due filosofie, della politica, dello Stato, dell’uomo”.
La squadra: “Per la prima volta nella Repubblica – promette Berlusconi – annuncerò i nomi dei ministri del governo nei giorni precedenti alle elezioni”. Quindi un ulteriore sforzo per rassicurare l’elettore moderato sui compagni di viaggio di Forza Italia. Il leader leghista Umberto Bossi è “un alleato affidabile” perché ha rinunciato alla secessione e ha capito che può realizzare il federalismo solo con la Casa delle libertà. Assicura poi che Gianfranco Fini, presidente di Alleanza nazionale, non ha mai portato avanti istanze antidemocratiche. Ma precisa che un eventuale ingresso di An nel Partito popolare europeo non è una questione all’ordine del giorno. Continua anche il pressing sui possibili futuri alleati. Le porte di Forza Italia sono aperte per Sergio D’Antoni, fondatore del così detto terzo polo, ma di accordi di desistenza “non se ne parla perché sono una truffa contro gli elettori”.
Ma è quando comincia a parlare degli avversari che Silvio Berlusconi trasforma la tavola rotonda di Bruno Vespa in un “palco da comizio elettorale”. Il candidato premier dell’Ulivo, Francesco Rutelli, è rappresentato come un “re Travicello, una copertura dei veri leader della sinistra, Massimo D’Alema, Walter Veltroni”. Maggioranza e governo diventano scolari ripetenti che guardano il compito del compagno secchione. “Il centrosinistra – accusa un infervorato Berlusconi – lavora con l’Ucc, ovvero l’ufficio copiatura continua. Ha copiato il nostro programma su occupazione, sicurezza e ora anche sul fisco, con la proposta sull’Irpef del ministro del Tesoro, Vincenzo Visco”. Tra gli avversari non potevano mancare le toghe rosse, “utilizzate dai comunisti per eliminare l’avversario politico”.
E’ un fiume in piena il Cavaliere. Chiede un’assemblea costituente per fare le riforme, a partire dalla legge elettorale “per cui è scaduto il tempo in questa legislatura”. Dopo aver escluso l’ipotesi di vendere Mediaset ecco il conflitto di interessi “per cui c’era una legge pronta, bloccata dalla sinistra”. Su tutti questi temi sta lavorando la squadra da “Coppa dei Campioni” che, ha più volte ripetuto Berlusconi, e sistemerà ogni settore dello Stato.
Alla fine le parole di Giulio Andreotti sembrano non intaccare le sicurezze del Cavaliere. Il senatore a vita, alla presentazione del libro di Vespa insieme con Francesco Cossiga, cita lo statista democristiano Alcide De Gasperi e, rivolto a Berlusconi, recita: “Promettete sempre un po’ meno di quello che siete sicuri di realizzare. Non alimentate false speranze”.