Il prezzo della pasta scende, ma di pochi centesimi: cosa significa per i consumatori?

Nel panorama alimentare italiano, la pasta rappresenta un simbolo di tradizione e quotidianità. Negli ultimi anni, tuttavia, ha vissuto un’oscillazione dei prezzi che ha impattato notevolmente sulle tasche dei consumatori. Secondo il monitoraggio condotto da Altroconsumo, l’associazione a tutela dei diritti dei consumatori, il prezzo medio della pasta a fine 2024 si attesta a 1,62 euro al chilo, con un lieve calo di soli 5 centesimi rispetto ai 1,67 euro registrati a settembre 2023. Sebbene questa flessione sembri positiva, il prezzo rimane comunque superiore rispetto ai 1,66 euro del settembre 2022, mostrando una crescita significativa rispetto ai 1,32 euro al chilo del settembre 2021.

Analizzando i dati storici, emerge che nel settembre 2020 il prezzo era di 1,25 euro e nel settembre 2019 addirittura di 1,19 euro al chilo. Questo significa che, nell’arco di tre anni, il costo della pasta ha subito un incremento complessivo del 23%, un aumento non trascurabile che riflette le dinamiche inflazionistiche che hanno caratterizzato il mercato alimentare italiano.

L’andamento dei prezzi della pasta

Altroconsumo sottolinea come la pasta rappresenti un indicatore significativo dell’andamento generale dei prezzi dei prodotti alimentari in Italia. Anche se l’inflazione ha mostrato segni di rallentamento, i consumatori continuano ad affrontare livelli di prezzo elevati. Il picco massimo per il prezzo della pasta è stato registrato tra aprile e agosto 2023, quando il costo medio ha toccato 1,76 euro al chilo. Da quel momento, i prezzi hanno iniziato una lenta ma costante discesa, offrendo una certa speranza ai consumatori.

Le promozioni e il risparmio

In questo contesto, è interessante notare come la pasta sia spesso oggetto di promozioni nella grande distribuzione. Nei primi nove mesi del 2024, il risparmio medio su questi prodotti è stato del 20%, un dato che si avvicina al 21% registrato prima della pandemia. Dopo un calo nel 2020, la convenienza delle promozioni è risalita nel 2021, ma l’aumento generale dei prezzi ha interrotto questa tendenza. Oggi, però, le offerte stanno tornando a essere vantaggiose. Acquistando prodotti a marchio privato, i consumatori possono risparmiare fino al 35% rispetto ai marchi tradizionali. Anche nei discount, i prezzi restano competitivi, con un risparmio medio del 37% nei primi nove mesi del 2024, in linea con gli anni precedenti.

Prezzi della pasta e del grano

Un aspetto cruciale da considerare è la relazione tra i prezzi della pasta e quelli del grano. Nonostante i recenti ribassi, gli aumenti del prezzo della pasta rispetto al grano hanno continuato a perdurare più a lungo. Tra gennaio e dicembre 2022, la pasta ha visto un incremento del 18%, mentre i prezzi del grano hanno registrato un calo del 6% per il grano italiano e del 16% per quello estero. Nel 2023, sebbene i prezzi della pasta abbiano iniziato a calare, la riduzione è stata contenuta all’1%, mentre i prezzi del grano hanno subito ribassi più significativi, oscillando tra il 20% e il 30%. Nel 2024, la riduzione dei prezzi della pasta rispetto all’anno precedente è stata del -3%, mentre il grano duro ha visto un abbassamento dei prezzi del -15% per il grano italiano e del -19% per quello estero.

È fondamentale notare che il prezzo della pasta non può essere spiegato esclusivamente dal costo del grano. Altri fattori, come i costi di produzione, le spese di trasporto e il margine di profitto dei distributori, giocano un ruolo cruciale nella definizione del prezzo finale. Tuttavia, la recente discesa dei prezzi della pasta non sembra essere sufficiente per alleviare completamente il peso economico sui consumatori.

In tal senso, Altroconsumo ha dichiarato il proprio impegno a monitorare costantemente la situazione per garantire che la diminuzione del costo della materia prima continui e che queste riduzioni si riflettano effettivamente sui prezzi al pubblico. L’associazione esorta i consumatori a rimanere vigili e a sfruttare le varie opportunità di risparmio disponibili, in particolare attraverso l’acquisto di prodotti a marchio privato e la ricerca di offerte vantaggiose nei supermercati.

In un contesto economico complesso come quello attuale, caratterizzato da incertezze e sfide, il monitoraggio dei prezzi e la consapevolezza delle dinamiche di mercato diventano strumenti fondamentali per i consumatori. La pasta, alimento base della dieta mediterranea, rimane al centro dell’attenzione, non solo per il suo valore nutrizionale e culturale, ma anche per il suo impatto economico sulle famiglie italiane. Mentre si guarda al futuro, la speranza è che i prezzi continuino a scendere, permettendo ai consumatori di tornare a gustare i loro piatti preferiti senza gravare eccessivamente sul bilancio familiare.

Vera Gabani

Con un background accademico in Economia e anni di esperienza nel settore, Vera Gabani porta una prospettiva unica e informata al blog "ilnuovo". La sua passione per l’analisi dei trend economici e delle politiche pubbliche si riflette nei suoi articoli, che combinano rigore analitico e chiarezza espositiva. Vera è convinta che una comprensione profonda dell’economia sia fondamentale per affrontare le sfide contemporanee e per promuovere un dibattito informato. Nel suo tempo libero, ama esplorare le ultime novità nel mondo della tecnologia e del sostenibile, cercando sempre di connettere i punti tra l'economia e il benessere sociale. Con una penna affilata e uno sguardo critico, Vera si impegna a rendere l'economia accessibile a tutti, trasformando dati complessi in storie avvincenti e significative.

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