
Il pesto Barilla: un viaggio di qualità con l’Accademia del Basilico
Negli ultimi anni, il pesto ha visto un’esplosione di popolarità a livello globale, con una crescita del 17% in volume prevista dal 2023 al 2024 nel mercato dei pesti. In questo contesto, Barilla, azienda leader nel settore, ha deciso di investire nel futuro della sua filiera di basilico attraverso l’Accademia del Basilico. Questo programma di formazione, lanciato nel periodo ideale per la semina del basilico, ovvero tra febbraio e marzo, ha come obiettivo quello di fornire strumenti e competenze ai coltivatori, permettendo loro di adottare pratiche agricole sostenibili sin dalle prime fasi di crescita delle piante.
Un’iniziativa unica
L’Accademia del Basilico è un’iniziativa unica nel suo genere, realizzata in collaborazione con Dinamica, un ente di formazione specializzato nel settore agroalimentare, e supportata da Open Field Srl. Il percorso formativo si compone di sette lezioni che coprono tematiche fondamentali, tra cui:
- Salubrità del suolo
- Gestione integrata dei problemi fitosanitari
- Ultime innovazioni tecnologiche applicabili alla coltivazione del basilico
Coinvolgendo 21 partner tra coltivatori e stakeholder, il programma mira a costruire un ponte tra Barilla e i produttori, promuovendo un continuo scambio di conoscenze e pratiche agricole responsabili.
L’importanza del basilico
Il basilico, noto come “oro verde”, è il cuore del pesto Barilla, che detiene una quota di mercato globale del 40,4%. La produzione avviene nello stabilimento di Rubbiano, in provincia di Parma, riconosciuto come il più grande e sostenibile d’Europa. Barilla si impegna a garantire che il basilico utilizzato per il suo pesto provenga da agricoltura sostenibile, certificata secondo gli standard Iscc Plus. Questo approccio non solo sostiene i coltivatori, ma contribuisce anche alla sicurezza alimentare e alla mitigazione dell’impatto ambientale.
Matteo Gori, presidente della categoria sughi Barilla, sottolinea l’importanza di questa iniziativa: “Accademia del Basilico offre ai coltivatori l’opportunità di crescere e creare reti di collaborazione. La nostra attenzione per l’ambiente e per le persone è esemplificata da questo progetto, che integra tradizione e innovazione.”
Innovazione e sostenibilità
Le lezioni dell’Accademia del Basilico affrontano anche i principali problemi fitosanitari che possono compromettere la qualità delle coltivazioni di basilico. I partecipanti apprendono a riconoscere i sintomi delle malattie e le infestazioni di insetti, oltre a tecniche di prevenzione e controllo. Un focus particolare è dedicato all’agricoltura 4.0, che utilizza tecnologie digitali per ottimizzare la gestione agricola, migliorando la produttività e riducendo l’impatto ambientale.
Il programma non è solo un’opportunità di formazione, ma rappresenta anche un momento di scambio e confronto tra i coltivatori. Alessia Bonati, figlia di Giuseppe, evidenzia come la presenza di nuove generazioni e di maggiori donne nel settore stia portando a innovazioni positive. “La tradizione non è in contraddizione con l’innovazione; al contrario, possiamo adottare pratiche più rispettose dell’ambiente attraverso nuove conoscenze.”
Barilla si pone l’obiettivo di garantire una produzione di basilico sostenibile e di alta qualità, con l’implementazione della certificazione Iscc Plus, che attesta l’adesione a standard internazionali di sostenibilità. Questa certificazione, verificata annualmente da un ente indipendente, assicura che ogni attore della filiera rispetti rigorosamente le normative ambientali e sociali.
Inoltre, Barilla ha sviluppato un sistema di tracciabilità alimentare in collaborazione con Connecting Food, che permette ai consumatori di seguire il viaggio del basilico dal campo al vasetto. Grazie all’uso della tecnologia blockchain, è possibile garantire l’autenticità delle informazioni e fornire trasparenza sulla provenienza degli ingredienti.
Un altro aspetto innovativo riguarda il packaging del pesto Barilla. L’azienda ha avviato il progetto “mezzo bianco”, che prevede l’uso di vasetti con una percentuale di vetro riciclato superiore rispetto ai tradizionali contenitori in vetro bianco. Questo non solo riduce il consumo di materie prime vergini, ma contribuisce anche a diminuire le emissioni di CO2 associate alla produzione.
Con iniziative come l’Accademia del Basilico e l’adozione di pratiche sostenibili lungo tutta la filiera, Barilla non solo si impegna a preservare la qualità del basilico, ma si propone anche come modello di riferimento per un’agricoltura responsabile e innovativa. Così, il pesto Barilla non è solo un condimento, ma un simbolo di un impegno concreto per il futuro del nostro pianeta.