Il 30 gennaio 2023 segna un nuovo capitolo nella tragica vicenda dell’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie incinta, Ida Castelluccio. La Corte di Cassazione ha annullato la condanna all’ergastolo del boss Nino Madonia, principale imputato in un caso che ha profondamente scosso l’opinione pubblica italiana. Questo duplice omicidio, avvenuto il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini, è diventato un simbolo della lotta contro la mafia e dell’impunità che talvolta accompagna i crimini di Cosa Nostra.
La reazione della famiglia Agostino
La sentenza ha suscitato un’ondata di indignazione tra i familiari delle vittime. Nino Morana, nipote di Nino Agostino, ha descritto la decisione come “l’ennesimo schiaffo in faccia alla mia famiglia”. Questo commento riflette il senso di impotenza che molti provano di fronte a un sistema giudiziario che, in alcuni casi, sembra cedere alle pressioni mafiose.
Dettagli sulla sentenza
La Cassazione ha rinviato il caso di Madonia per l’omicidio di Agostino, mentre ha deciso di non rinviare il processo per l’omicidio della moglie, sottolineando che Ida Castelluccio non fosse un obiettivo di Cosa Nostra, ma una vittima collaterale. Questo aspetto ha suscitato polemiche, poiché si ritiene che ogni vita, in particolare quella di una donna incinta, debba essere considerata sacra e meritevole di giustizia.
Gli avvocati di Madonia, tra cui Vincenzo Giambruno e Alessandro Tato Martorana, avevano presentato un ricorso accolto dalla Cassazione, portando a una revisione della condanna. Madonia era stato condannato all’ergastolo in primo e secondo grado, ma in Appello era caduta l’aggravante della premeditazione per l’omicidio di Ida.
La lotta per la giustizia
Non solo Madonia è coinvolto in questo caso. Il boss Gaetano Scotto, complice di Madonia, è stato condannato al carcere a vita lo scorso ottobre, mentre Francesco Paolo Rizzuto, amico di Agostino, è stato assolto dalle accuse di favoreggiamento. Questi sviluppi evidenziano quanto sia complesso il percorso giudiziario in questa vicenda.
La reazione della famiglia Agostino è stata toccante. Nino Morana ha messo in risalto il dolore per la perdita dei suoi nonni e zii, affermando che “non permettono ai miei nonni di riposare nella tomba”. Questa affermazione sottolinea l’importanza della memoria e della giustizia per le famiglie delle vittime, che portano il peso di una perdita incolmabile.
Il padre di Nino Agostino, Vincenzo, è stato un simbolo della lotta per la verità. La sua lunga barba rappresentava la sua resistenza e la determinazione di una famiglia a non arrendersi mai. Morana ha anche sottolineato che “l’unico ‘commento positivo’ è che i miei nonni non hanno assistito a questo terrificante annullamento”, evidenziando il desiderio di giustizia della famiglia.
La vicenda di Nino Agostino e Ida Castelluccio non è solo una pagina dolorosa della storia italiana, ma un monito sulla necessità di garantire che la giustizia venga sempre perseguita. In un contesto in cui la mafia continua a esercitare il suo potere, la determinazione della famiglia Agostino rappresenta un esempio di resilienza e speranza per tutti coloro che credono in un futuro libero dalla violenza e dall’impunità.