I preparativi per i Giochi del Mediterraneo del 2026 si stanno intensificando, con i cantieri che finalmente sono stati avviati in diverse località della Puglia, tra cui Taranto. Il Governo italiano ha destinato un budget complessivo di 300 milioni di euro, suddivisi in 275 milioni per l’impiantistica sportiva e 25 milioni per l’organizzazione dell’evento. Tuttavia, nonostante i progressi, la corsa contro il tempo si fa sempre più serrata, con diverse sfide da affrontare.
La visita del presidente del Coni e le preoccupazioni sui tempi
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha visitato i cantieri il 22 gennaio, accompagnato dal commissario di Governo Massimo Ferrarese. Durante il sopralluogo, Malagò ha esaminato lo stato dei lavori in tre stadi: Taranto, Martina Franca e Francavilla Fontana. Le sue dichiarazioni hanno evidenziato un certo ottimismo per i progressi, ma anche una forte preoccupazione per la tempistica. “Non si può perdere neanche più un minuto”, ha sottolineato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un monitoraggio costante.
Le sfide organizzative e i ritardi
La questione temporale è cruciale, poiché i Giochi del Mediterraneo attireranno circa 4.500 atleti da 26 paesi. I ritardi burocratici hanno già comportato una significativa perdita di tempo, e Ferrarese ha avvertito che, sebbene i lavori principali siano in corso, non si può considerare il problema risolto. Ha dichiarato: “Non si possono recuperare quattro anni in un anno”, esprimendo la necessità di una collaborazione attiva tra tutti i soggetti coinvolti, comprese le imprese.
- Ritardi nei lavori di alcuni Comuni, tra cui Taranto, Mottola, Massafra e Castellaneta.
- Necessità di interventi diretti da parte di Ferrarese se le condizioni non migliorano.
- Urgenza di attivare procedure legali per accelerare i lavori.
L’importanza dei Giochi per il Sud Italia
La scelta di ospitare i Giochi in Puglia rappresenta un’opportunità di sviluppo per una regione che ne ha bisogno. Malagò ha definito l’evento una “Olimpiade allargata”, capace di coinvolgere diverse province e regioni. La realizzazione dei Giochi non è solo un fatto sportivo, ma un’importante occasione di crescita socio-economica per il territorio.
Tuttavia, Malagò ha avvertito che la costruzione degli impianti è una “corsa contro il tempo”. Ha anche discusso della gestione futura delle strutture, suggerendo che le federazioni sportive potrebbero assumere un ruolo attivo per evitare che gli impianti costruiti rimangano inutilizzati, come accaduto in Sicilia dopo i Giochi del 1998.
Il commissario Ferrarese ha confermato l’importanza della collaborazione con i sindaci per garantire un’eredità duratura per la comunità. La creazione di oltre 40 impianti in 21 comuni rappresenta una sfida logistica e di coordinamento. La speranza è che, con un impegno concertato e un monitoraggio costante, si possano superare le difficoltà attuali e realizzare un evento che rappresenti un nuovo inizio per il Sud Italia, trasformando l’attesa in un’opportunità concreta di sviluppo e crescita.