Il buco delle finanze pubbliche, il nodo delle pensioni e infine le anticipazioni sulla squadra di governo. Il ritorno di Silvio Berlusconi sugli schermi Rai è condito di tutto questo. E di più.
ROMA – Annuncia che farà un’inchiesta a tappeto su tutti i conti dello stato. “Perché non c’é trasparenza”. Ingaggia a distanza un duello su fisco e pensioni con il segretario del Ppi Castagnetti. Anticipa la squadra di governo, svelando, finalmente, l’identità di Mister I , il super-tecnico che si occuperà di informatica in caso di vittoria alle elezioni. “Sarà Lucio Stanca, top manager dell’Ibm”, dice tacendo una volta per tutte la ridda di voci circolate in questi giorni. Fa e parla di tutto questo ( e non solo) Silvio Berlusconi, nel giorno in cui torna sugli schermi Rai dopo la bufera su Satyricon e si accomoda tra le poltrone bianche del salotto di “Porta a Porta”.
L’INCHIESTA SUI CONTI PUBBLICI – Rimettere in sesto le finanze pubbliche sarà un’opera ciclopica, che lo inchioderà presumibilmente alla poltrona di Palazzo Chigi per giorni e notte. E che richiederà, aspetto non trascurabile, persino un’inchiesta. “Ci sono molte cose- spiega Berlusconi- che non ci convincono e sui cui dovremo intervenire”. Esclude però che nel mirino delle sue critiche ci sia il ragioniere dello Stato Monorchio, come insinua il segretario Ppi Castagnetti in collegamento dallo studio di Vespa . “No – chiarisce il Cavaliere – lui non c’entra, perché le indagini che intendiamo fare non riguardano solo il professor Monorchio. Lui non ha autorità, per esempio, sui conti dell’Inps”.
IL DUELLO SULLE PENSIONI – Il discorso scivola così sulle pensioni. Il leader azzurro espone il suo programma governativo in materia, compreso l’aumento per le pensioni minime che fisserà- promette – sul milione di lire al mese, a partire dal primo gennaio 2002. La proposta scuote Castagnetti, che domanda come si possa reperire la cifra richiesta per tale manovra.
Il Cavaliere rintuzza, con pignoleria, tutte le contestazioni dell’esponente della Margherita. ”Abbiamo affidato a centri studi qualificati questi conteggi. I soldi si trovano nella manovra complessiva che abbiamo in animo di fare e che riguarda 4 milioni di pensionati, per i quali sarà necessaria una manovra tra i 6 e i 7 mila miliardi”.
IL MISTER I – Un ”fuoriclasse” dell’informatica. Così nei giorni scorsi Silvio Berlusconi aveva definito il ”Mister I” al quale, in caso di vittoria delle elezioni, affiderà l’incarico di ”digitalizzare e mettere in rete” la pubblica amministrazione. E oggi il leader della Casa delle Libertà scopre le carte e ha rivela che il suo ”fuoriclasse” è Lucio Stanca, top manager del colosso Ibm.
Il Cavaliere ribadisce l’intenzione di rendere noto ”il nucleo centrale” della squadra di governo 15 giorni prima del 13 maggio (”Una decina di nomi in mente ce li ho”, ammette) , ma poi si lascia sfuggire alcune anticipazioni. Le più gustose riguardano proprio il nome del supertecnico che occuperà la poltrona del ministero informatizzato, vanto della compagine governativa in salsa berlusconiana.
”Visto che oggi qualcuno ha detto che qui siamo nel terzo ramo del Parlamento – ha commentato il leader di Fi riferendosi ad una battuta fatta in mattinata da Giulio Andreotti – porto a lei, dottor Vespa, il mio piccolo omaggio: oggi sono in grado di rivelare chi sia la personalità a cui intendo affidare il ministero senza portafoglio delle nuove tecnologie: si tratta del dottor Lucio Stanca, presidente dell’Ibm per il settore Europa e Africa”.
IL FACCIA A FACCIA CON RUTELLI- Il duello in tv si farà, ma solo se il distacco tra i due leader si ridurrà a minimi termini in punti percentuale. A metà fra la battuta e la provocazione Berlusconi rilancia il tema del faccia faccia con il suo rivale Francesco Rutelli.
“Solo nel caso ci sia un solo punto di differenza nei sondaggi- spiega Berlusconi – sarebbe opportuno spiegare bene agli italiani quali sono le differenze tra il mio programma e quello di Rutelli. Ma quando invece i punti di differenza sono 15, come quelli di oggi, direi che parlare di confronto non é il caso”.
LA PARTITA DEi COLLEGI- “Sono soltanto 14 i candidati che non hanno un radicamento locale”. O per dirla nel gergo della politica “i paracadutati”. Silvio Berlusconi non accampa giustificazioni, ribadendo che nel gioco delle candidature ci sta che siano i vertici del partito a definire le destinazioni nei collegi. Perché – ha spiegato – in certi casi il collegio non esprimeva un candidato idoneo. E perché in altri si doveva contrapporre un candidato forte a quello della sinistra, “come nel caso di Elio Vito contro Francesco Rutelli”. E infine perché ci sono candidati che rappresentano una ricchezza per lo schieramento, “come Paolo Guzzanti, Mario Baldassarri ed Egidio Sterpa”.
Il Cavaliere poi difende la scelta di non candidare Amedeo Matacena: ”sono convinto che sia innocente, ma l’abbiamo fatto per non dare alla controparte la possibilità di speculazione politica”.
CONTI FINIVEST- Le notizie che appaiono, in questi giorni su ”Repubblica” relative ai conti Fininvest vengono liquidate come “assolute falsità”. Il leader di Forza Italia affronta innanzitutto la questione della All Iberian: ”quando dissero che la Fininvest non é di Berlusconi, feci un’affermazione assoluta: se c’é qualcuno che può dimostrare che la Fininvest non appartiene a me e alla mia famiglia io prometto di regalargli la Fininvest. La Fininvest é ancora mia e della mia famiglia”.
Stesso discorso per quanto riguarda All Iberian.”Quando venne fuori la storia di questa società della cui esistenza nulla sapevo, io dissi sfido chiunque a dimostrare che questa società All Iberian sia una società del gruppo Fininvest: non è mai stato dimostrato”
CASO SATYRICON- Infine Berlusconi torna sulle notizie contenute nel libro ”L’odore dei soldi” di Marco Travaglio ed Elio Veltri al centro alcune settimane fa della trasmissione ”Satyricon”: ”tutte le affermazioni in quel libro -si difende il leader di Forza Italia- sono state esaminate da giudici ostili, lo dico senza paura di essere smentito, della procura di Palermo, e dai magistrati della procura di Caltanissetta. Dopo anni, anni c’é stata la richiesta da parte di loro dell’archiviazione. E io mi sono trovato accusato in televisione di essere mafioso, di essere il mandante di un tentato omicidio del mio amico Costanzo, di essere il mandante della strage di Capaci e dell’uccisione di Borsellino e delle stragi e degli attentati di Milano, Firenze e Roma”.