Lo sostiene un gruppo di scienziati australiani che hanno pubblicato uno studio sulla rivista americana Science. I quasar, corpi celesti ai confini dell’universo fornirebbero una prova alla teoria.
La luce ha perso velocità. Lo sostiene un gruppo di scienziati australiani della Macquarie University di Sydney. La scoperta, se confermata, sfiderebbe la teoria della relatività di Einstein, secondo la quale la velocità della luce (circa 300mila chilometri al secondo) è la massima raggiungibile nell’universo ed è una costante.
I risultati dell’esperimento, pubblicati sul numero della prossima settimana della rivista americana Science, sembrano dimostrare che la luce ha perso velocità nei miliardi di anni in cui l’universo è andato espandendosi. Il coordinatore della ricerca australiana, Paul Davies, ha spiegato che la luce ha rallentato la sua corsa nel corso dei dieci miliardi di anni durante i quali ha viaggiato dai quasar (corpi stellari che emettono radiazioni molto potenti) verso la Terra.
Lo studio australiano ha preso le mosse da un’altra ricerca, compiuta dall’astronomo australiano John Webb. Webb ha affermato nel suo studio che le proprietà della luce di un quasar non si adeguavano alle leggi della fisica quantistica. Dalla sua ricerca è emerso che in un periodo compreso tra 6 e 10 miliardi di anni fa la velocità della luce era superiore ai 300mila chilometri al secondo fissati da Einstein, e che poi è andata decrescendo con il passare del tempo.