Il Cavaliere ha scritto di suo pugno una lettera alla vedova del giuslavorista ucciso dalle Br. “Non è possibile nessun equivoco”, dice il leader del Polo. Olga D’Antona è rimasta “profondamente offesa”.
Ha dovuto prendere carta e penna, il candidato premier della Casa della Libertà, Silvio Berlusconi, e chiedere ufficialmente e personalmente scusa a Olga D’Antona, la vedova del giuslavorista ucciso dalle nuove Br. ”Una mia frase che si è prestata all’equivoco – scrive Berlusconi a Olga D’ Antona – può aver leso la memoria di suo marito e i sentimenti che ci legano tutti, senza distinzione di parte, al suo sacrificio. Gliene
chiedo scusa in tutta sincerità e me ne rammarico”. Nella stessa lettera, che è stata recapitata alla signora D’Antona in Rai durante la registrazione della trasmissione Telecamere, Berlusconi aggiunge che Massimo D’Antona ”svolgeva una funzione pubblica delicata e rilevante come consigliere del Governo per le politiche del lavoro ed è su questa funzione civile che si è accanito, nella sua barbarie, il terrorismo delle Brigate rosse”.
La frase incriminata (“D’Antona vittima di un regolamento di conti della sinistra”) è stata subito rettificata dal Cavaliere e ha offeso profondamente la vedova del giuslavorista. ”E’ incredibile – ha commentato Olga D’Antona – che Berlusconi dica cose così gravi e subito dopo le rinneghi. Di fronte alla gravità di certi eventi
ci vorrebbe maggiore pacatezza e attenzione”.
“Cara signora – le scrive Berlusconi – non è possibile neanche l’ombra della confusione sul significato della sua morte per mano omicida, una morte che pesa tuttora sul cuore di ogni democratico. La prego di accogliere i sensi della mia stima e la rinnovata condivisione del dolore comune per la perdita di Massimo D’Antona, servitore dello Stato e bersaglio inerme della barbarie dei brigatisti rossi”.