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Berlusconi: riapriamo le case chiuse

Il premier dichiara guerra alla prostituzione nelle strade: “Non ne posso più di vergognarmi a girare con i miei figli”. Il ministro Scajola sottoscrive: “E’ la priorità per il 2002”.

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Riaprire le case chiuse? Se ne può parlare, se serve a eliminare l’osceno spettacolo della prostituzione nelle strade. Silvio Berlusconi non ne può davvero più. “Prostituzione dovunque, perizoma in mostra e anche il resto, dappertutto, senza ritegno”. Il tono è paterno: “Come molti italiani non ne posso più di vergognarmi a girare per strada con i miei figli”. E la soluzione che indica, non originalissima, potrà trovare adesioni popolari.

“Magari bisognerà aprire le case chiuse, regolarizzare, vedremo. Di certo anche per tutelare quelle ragazze, di cui molte sono in schiavitù – confessa in lungo sfogo a Libero in cui parla anche dell’inchiesta aperta nei suoi confronti per le spese elettorali illegittime – intraprenderemo presto e con rigore estremo la lotta contro i criminali che la governano e renderemo di nuovo le strade praticabili dalle famiglie”.

Garantire la sicurezza dei cittadini è dunque una delle priorità assolute del governo. Il premier annuncia che domani incontrerà, tra gli altri, nella sua villa in Sardegna il ministro dell’Interno Claudio Scajola per parlare di
questi problemi. Ma proprio Scajola oggi ad Imperia (sua città natale) ha illustrato un piano di sicurezza di largo respiro per tutto il 2002.

“In Italia la gente chiede sicurezza, più tranquillità, più pace e noi gliela daremo”, è lo slogan del titolare del Viminale. Che indica due questioni, in particolare, su cui ”siamo impegnati in un’ opera mirata”. ”La lotta contro lo spaccio della droga – ha precisato il ministro – e il fenomeno scandaloso della prostituzione nelle strade che sta diventando intollerabile”. Ma attenzione – è la precisazione di Scajola- nessuno ha parlato di rivedere la Merlin, cioè quella legge che ha stabilito la chiusura delle case di tolleranza, neppure Berlusconi.
“Il Cavaliere ha solo detto che bisogna togliere le prostitute dalle strade”. E su questo fronte il governo è pronto ad agire. “C’è un problema di ordine pubblico per far sì che non si svolga questo spettacolo, questo scandalo, sotto gli occhi di tutti”.

Scajola ha poi tracciato nuovamente il bilancio e i risultati ottenuti nella lotta alla criminalità dall’ insediamento del governo Berlusconi al 31 dicembre. ”C’è una diminuzione forte dei reati – ha detto – in particolare quelli che allarmano molto la gente: quelli di mafia, gli omicidi e la grande criminalità.

”Ma bisogna – ha aggiunto Scajola – agire con più forza verso la criminalità diffusa, quella che colpisce i più indifesi e che si può combattere con una maggiore presenza delle forze dell’ ordine sul territorio”.

Per un piano di sicurezza davvero nuovo, secondo Scajola bisogna però ”evitare doppioni”. “Mi riferisco -ha spiegato il ministro dell’Interno- ad esempio a certi posti di polizia che hanno molti uomini e ad altri che sono completamente sguarniti e che necessitano di essere potenziati”.

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Redazione